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I colori di Napoli

Diverse sono le ipotesi che spiegherebbero la provenienza e il significato dei colori della bandiera napoletana, ce ne sono tre che sono le più accreditate e le più care al popolo partenopeo.

La prima è quella secondo cui il rosso e l’oro sarebbero il simbolo del culto pagano del sole e della luna. Secondo questa tesi il loro utilizzo risalirebbe almeno ai primi secoli del cristianesimo, quando il popolo era ancora molto legato ai vecchi culti pagani.

La seconda ipotesi fa invece risalire l’origine della bandiera al 324 d.c. anno in cui l’imperatore Costantino entrò in città insieme alla madre Elena; a quanto pare i vessilli del popolo in festa avevano proprio quei colori.

Secondo la terza ipotesi, infine, con bandiere in rosso e oro si celebravano le vittorie militari di Napoli ai tempi del Ducato indipendente, tra il 755 e il 1027.

Il gonfalone della città.

L’unica certezza è che la bandiera di Napoli non è mai scomparsa del tutto. I suoi colori sono rimasti intatti a partire almeno dal 1325, anno a cui risale una pergamena dove viene rappresentato il blasone della città appunto in rosso e oro.

In araldica l’oro simboleggia il sole, rappresenta la forza, la costanza e la ricchezza; il colore rosso simboleggia il fuoco, rappresenta il valore della giustizia e dell’amor di Dio, ed è il più nobile di tutti i colori.

Il logo moderno della Città di Napoli.

Estate a Napoli 2020

Napoli riparte dalla cultura e dal turismo. Iniziative estive che si terranno in città fino al mese di ottobre. Mostre, concerti, spettacoli totalmente gratuiti in tutti i quartieri, tanto nelle piazze quanto nei parchi.


La programmazione è talmente fitta che vi consigliamo di consultare il programma direttamente attraverso il seguente link (sono obbligatorie le prenotazioni):
https://www.comune.napoli.it/estateanapoli2020

Vico Giganti, tra storia e leggenda

La nostra casa Interno16HolidayHome si trova in Vico Giganti, una delle strade più antiche della città.

Stenopos della città greca di fine del VI secolo a.C. con orientamento nord-sud e su cui affacciavano diverse botteghe anche in epoca romana, alcune identificate con termopolia e caupone, per lo più caratterizzate da due ambienti comunicanti con ingresso e finestra a bocca di lupo per aria e luce con alcune che si possono ancora individuare passeggiando per il vicolo dopo 2000 anni. L’insula inclusa tra Vico Giganti e Vico Cinquesanti comprendeva anche l’aerarium, il luogo dove si amministravano i beni dello Stato e della città e si conservavano i soldi con cui i cittadini pagavano le tasse.

E’ noto agli storici per due ragioni. La prima, per aver dato alloggio dal 21 gennaio 1552 ai primi Gesuiti venuti a fondare a Napoli, ad appena 11 anni dalla nascita della loro Compagnia, un collegio. L’altra ragione è legata al filosofo Giambattista Vico che qui ha vissuto e studiato dal 1669.

Incerta invece è l’origine del nome Giganti che la strada conserva da più di 500 anni. Alcuni affermano che qui ci fossero delle statue di grosse proporzioni probabilmente vestigia dell’antico foro romano individuabile oggi nella vicinissima Piazza San Gaetano. Altri invece ritengono che il toponimo Giganti fosse in riferimento appunto ai Gesuiti.

Traveller Review Award 2020

È con grande piacere che vogliamo celebrare il Traveller Review Award di Booking! 
Congratulazioni a noi e grazie a tutti i nostri ospiti!

I Traveller Review Awards di Booking.com sono un programma annuale che riconosce i partner per l’eccezionale livello della loro ospitalità, come evidenziato dal punteggio dei giudizi lasciati dai viaggiatori dopo il soggiorno.  Per l’edizione 2020, il punteggio giudizi è calcolato in base al voto medio di tutte le recensioni pubblicate sul sito e sulle app di Booking.com tra il 30 ottobre 2017 e il 30 ottobre 2019. 

Capodanno a Napoli: cosa fare e dove andare per brindare al nuovo anno

Festeggiare il nuovo anno e ripartire con il piede giusto: ecco qualche idea originale per brindare al nuovo anno nel capoluogo partenopeo

Capodanno a Napoli: tutta una festa

A Napoli il Capodanno è una grande festa all’aperto. Per le strade del centro, in piazza del Plebiscito, dove si tiene il concertone e alla mezzanotte del 31 via verso Castel dell’Ovo per salutare il nuovo anno con un incredibile spettacolo di fuochi d’artificio.

La festa continua, fino all’alba del giorno seguente, sul lungomare di Napoli, da Mergellina al Borgo Marinari dove saranno allestiti cinque palchi tra via Caracciolo e via Partenope che accoglieranno artisti, band e discoteche all’aperto.

Alla rotonda Diaz invece ci sarà il tradizionale appuntamento con i temerari che si tufferanno nelle acque del Golfo per salutare il nuovo anno.

Un must per coloro che il 31 vogliono passarlo in un club è l’Arenile di Bagnoli: qui ogni anno il capodanno napoletano si celebra con una festa indimenticabile. 

Per un cenone con party, il consiglio è  il Teatro Posillipo che organizza ogni anno un veglione con cena e discoteca dopo la mezzanotte.

L’alternativa a cene e feste è il Teatro San Carlo con il meraviglioso spettacolo de Lo Schiaccianoci di Čajkovskij.

Natale a Napoli 2019

Voglia ‘e turna’ – La città di chi parte, di chi torna… e di chi ha voglia di tornare.
6 dicembre 2019 – 6 gennaio 2020

Ha inizio il Natale a Napoli. La città si veste di luci. Mostre d’arte di grande interesse arricchiscono i luoghi della cultura. Musica, teatro, performance, eventi compongono una agenda fittissima, dimostrazione plastica di una città in costante ed incontenibile fermento.

Il programma dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo per queste festività di Natale e di fine anno è dedicato non solo ai napoletani residenti in città ed alle migliaia di turisti che da ogni parte del mondo affolleranno le nostre strade e le nostre piazze, ma anche a tutte quelle napoletane e quei napoletani che sono dovuti andar via e che durante il periodo natalizio ritornano a casa.

Il rapporto Svimez di quest’anno ci ha restituito un dato davvero sconcertante. Dal duemila ad oggi sono più di due milioni le persone che hanno lasciato il mezzogiorno. Una emigrazione che nella stragrande maggioranza dei casi è di necessità e non volontaria.

Leggendo però gli stessi dati e traducendo questi numeri in storie, biografie, vite, osserviamo ogni anno, durante le feste, la nostra città moltiplicare la sua popolazione e viviamo queste giornate come una occasione collettiva di ricongiungimento, di ricostruzione di una comunità nomade.

Ed è questa comunità, insieme con i tantissimi turisti, a vivere tutta insieme la proposta culturale della città.

Per questo l’invito è per tutte e tutti ad incontrarci a Napoli, a riscoprirne insieme la bellezza, ad attraversarla rispettandola, ad apprezzare l’atmosfera unica di una città che, proprio in questo giorni, ci mostra il suo volto migliore.

Comunicato stampa (65.46 KB)

Programma

Sacro Sud – anime salve 2.0 (42.26 KB)
Settecento napoletano (29.42 KB)
Le rassegne (128.88 KB)
Musei e Mostre (58.05 KB)
Dalla città (61.87 KB)
Visite guidate (49.22 KB)
DBase Opere Street Art Napoli_ANM (77.53 KB)

Clicca qui per scoprire la tradizione pasticciera napoletana per le feste di Natale!

Il tour di Freshen Up di Paul McCartney arriva a Napoli!

TOUR “FRESHEN UP” 2020
Paul McCartney annuncia i suoi concerti per il 2020, porterà di nuovo on the road il suo tanto acclamato ed imperdibile tour FRESHEN UP
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10 giugno – Piazza Plebiscito, Napoli, Italia

Avendo concluso la tappa più recente del tour con uno spettacolo tutto esaurito al Los Angeles Dodger Stadium a luglio, Paul ha già eseguito 39 grandiosi spettacoli in 12 paesi diversi da quando ha lanciato il tour globale Freshen Up. Vincendo recensioni a cinque stelle di critici e fan di tutto il mondo, il tour Freshen Up che attira folle di ogni età e provenienza, mette in mostra la carriera senza pari di Paul sia come fenomenale cantautore che come performer che conferma il suo fascino universale.

Con canzoni come “Hey Jude”, “Live and Let Die”, “Band on the Run” e “Let It Be”, l’esperienza live di Paul McCartney è tutto ciò che ogni appassionato di musica potrebbe mai desiderare da uno spettacolo rock: quasi tre ore dei migliori momenti degli ultimi 50 anni di musica, dozzine di canzoni da solista di Paul, Wings e ovviamente i cataloghi dei Beatles che hanno formato le colonne sonore delle nostre vite. Paul e la sua band si sono esibiti in una gamma ineguagliabile di luoghi e location in America, Regno Unito, Europa, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e poi fuori dal Colosseo di Roma, Piazza Rossa di Mosca, Buckingham Palace, La Casa Bianca , uno spettacolo gratuito in Messico per oltre 400.000 persone, l’ultimo spettacolo in assoluto al Candlestick Park di San Francisco, dove i Beatles hanno suonato il loro concerto finale nel 1966, una settimana del 2016 nel deserto della California che includeva due set principali nello storico Desert Trip festival e un concerto in un club pieno zeppo di alcune centinaia di fortunati fan al Pioneertown Palace di Pappy & Harriet e persino una performance trasmessa in diretta nello spazio! Con la band di Paul degli ultimi 15 anni – Paul “Wix” Wickens (tastiere), Brian Ray (basso / chitarra), Rusty Anderson (chitarra) e Abe Laboriel Jr (batteria) – e audio e video all’avanguardia costantemente aggiornati con una tecnologia che garantisce un’esperienza indimenticabile da ogni posto, un concerto di Paul McCartney è qualcosa che ti cambia la vita.

Informazioni pre-vendita
I biglietti pre-vendita saranno disponibili per l’acquisto per i suddetti spettacoli in Italia dalle 10:00 ora locale di venerdì 22 novembre. Per acquistare i biglietti pre-vendita, fai clic sul link in basso e inserisci la password:

10 giugno @ Piazza Plebiscito Napoli
OTTIENI I BIGLIETTI IN PRE-VENDITA QUI! /
PASSWORD: FRESHENUPNAPOLI

I Cento Lupi di Liu Ruowang a Napoli

Wolves Coming

La loro storia è bellissima, anche a me a prima vista non piacevano, ma da quando ho letto questa spiegazione li guardo con occhi diversi: WOLVES COMING.
Saranno a Piazza Municipio e l’evento nasce da un’idea e soprattutto da un sentimento di gratitudine dell’artista albanese Alfred Mirashi MILOT, la cui storia a molti è nota.
Giovane ventenne sbarca a Brindisi nel 1991 con un boat di disperati, che vanno a disperdersi un po’ dovunque: a lui tocca un paesino irpino, nella valle Caudina, Cervinara. Qui viene accolto, gli viene dato un aiuto per vivere e anche per studiare. Primeggia a Brera, ritorna nel 2003 ed espone al Maschio Angioino.
Poi Firenze, Venezia, Londra, New York, Cina..
Il successo non cancella i suoi ricordi e nel 2017 ritorna a Cervinara, il paesino irpino che lui chiama “la mia culla” e dona una gigantesca chiave ad U, scultura entrata nel Guinness dei primati: una chiave piegata perché non chiuda più quella porta che prima ha aperto alla speranza. Ma non basta, sa della disastrosa frana che anni addietro colpi la zona alta del paese, arrecando lutti e decide di interpellare il suo amico Liu Ruowang di donare un gigantesco lupo da installare nella piazza alle falde del Partenio che guardi la montagna a difesa della Valle. L’artista accetta di buon grado perché l’idea è in linea con il suo messaggio teso a vagheggiare un ritorno agli equilibri naturali.


Da qui a tentare la installazione dell’intero branco a Napoli il passo è stato naturale, più che breve: il Comune ha detto sì a Milot, purché a costo zero per le finanze comunali.
Occorreva che qualcuno si facesse carico della organizzazione e degli oneri: ci pensa Lorenzelli Arte, galleria d’arte da tre generazioni in Milano, la più importante d’Italia. Matteo Lorenzelli, amico di Milot, grande mecenate in questa occasione e per questo un po’ folle. Con lui scopriamo che anche i mercanti d’arte hanno un cuore.
Questa è la genesi. Il 14 novembre l’installazione a #Napoli del branco, il 15 successivo quella del lupo solitario a Cervinara.
I lupi di Ruowang forse faranno meno paura del lupo di Cappuccetto Rosso, chissà. A molti potranno non piacere, ma i grandi potranno raccontare ai piccoli che essi sono lì, portati da una storia di solidarietà e di sentimenti.

Testo di Rita Chiliberti
Foto di Riccardo Siano

Dove: Piazza Municipio
Quando: Dal 14 Novembre fino a Marzo 2020.

La dolcissima tradizione del Torrone dei Morti

Nel periodo a ridosso del 2 novembre in molte zone della nostra penisola vengono realizzati dei dolci per la commemorazione dei defunti. Antiche credenze popolari vogliono che nella notte tra il 1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornino dall’aldilà affrontando un viaggio assai faticoso.

Per questo motivo in molte case veniva lasciato, solitamente in cucina, un secchio d’acqua per dissetarli, oppure veniva aggiunto un posto ala tavola, o ancora si evitava di sparecchiare per consentire ai morti di trovare ristoro dal viaggio. Questi dolci “dei morti” simboleggiano i doni che i defunti portano dall’aldilà e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro viaggio. Un modo per esorcizzare la paura dell’ignoto e della morte.

Il torrone dei morti è una preparazione tipica Campana che viene preparata tradizionalmente in occasione della festa di Ognissanti. È chiamato torrone anche se nulla ha a che vedere con quello classico. Si tratta infatti di una specialità culinaria a base di crema alba, cioccolato fondente, cioccolato bianco e nocciole. 

A Napoli e dintorni trionfano questi grossi torroni, lunghi dai 50 ai 70 centimetri, venduti a pezzi e a peso, in tantissime botteghe e bancarelle all’aperto disseminate lungo le strade della città. Coloratissimi, ricchi di frutta secca, frutta candita e dai molteplici gusti. Un morbido ripieno racchiuso in un croccante guscio. Sono uno spettacolo da osservare…e da gustare…ovviamente!

Non potete essere a Napoli in questi giorni e avete voglia adesso di torrone dei morti? Provate a prepararlo in casa con questa ricetta!

INGREDIENTI

Il torrone dei morti al cioccolato e nocciole

  • 250 gr di cioccolato fondente 70%
  • 250 gr di cioccolato bianco
  • 250 gr di crema alba o crema spalmabile alle nocciole
  • 150 gr di nocciole
  • 1 stampo in plastica per torrone

PROCEDIMENTO

  • Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, versarlo nello stampo in plastica a cassetta capienza 1 kg (in alternativa un contenitore in alluminio usa e getta per plum cake) e, roteandolo, rivestirne le pareti in modo uniforme. Recuperarne un po’ per ricoprire la parte superiore del torrone. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco ed amalgamarlo con la crema alba. Incorporate le nocciole dopo averle tostate e versare il tutto nello stampo. Riporre in frigo per un’oretta. Poi ricoprire anche la superficie, che sarà la base del torrone, con il cioccolato fondente. Riporre nuovamente in frigo per almeno 4 ore. Sformare e servire tagliato a grosse fette. Potete conservare il torrone dei morti in frigorifero ben coperto per una settimana.