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Maggio dei Monumenti 2022 – XXVIII edizione

MURARIA – Napoli, dove i muri non dividono. Dal 13 maggio al 12 giugno 2022

Saranno i muri e le mura della città i protagonisti della XXVIII edizione del Maggio dei Monumenti che quest’anno mette al centro Muraria, il festival di street art promosso dal Comune di Napoli con il finanziamento della Città Metropolitana. La manifestazione si svolgerà dal 13 maggio al 12 giugno, con iniziative che interesseranno tutte le municipalità. Ispirato ad una visione che capovolge il concetto di muro, da simbolo di divisione a simbolo di unione, il cartellone del Maggio dei Monumenti 2022 ospiterà il programma di Muraria combinando aperture straordinarie con visite guidate, opere di arte pubblicaproiezioni cinematografiche nel sottosuoloteatro di strada e passeggiate tematiche.  

Le mura di Napoli hanno una caratteristica in comune coi napoletani, sono porose, come disse Walter Benjamin, perché proprio come le spugne, il tufo di cui sono fatte, assorbe e trasmette ciò che contiene, interagendo con il proprio ambiente. Questa osmosi tra interno ed esterno, tra sé e il proprio altro, è al centro delle azioni con le quali, con questa edizione del Maggio dei Monumenti, abbiamo voluto dare risalto ai nostri muri, intesi come pareti e mura di cinta, grotte e monumenti, chiese e palazzi, che verranno aperti, dipinti, recitati o attraversati da cittadini e turisti. In tal modo scopriremo nuovi volti di una Napoli mai così plurale, che sarà coinvolta in tutte le sue municipalità, accogliendo ospiti internazionali, tra street art, teatro di strada e cinema – letteralmente – underground. Il Maggio dei Monumenti valorizzerà, raccontando segni, sogni e misteri, la città dove i muri non dividono.

Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi

Il calendario di eventi è suddiviso nelle sei azioni del programma di Muraria: Parlare ai muriDipingere i muriGuardare i muriAprire i muriAttraversare i muriAllargare i muri.

I siti Unesco in Campania: 10 meraviglie tutte da scoprire

L’Italia è uno dei Paesi che detiene il maggiore numero di siti appartenenti al patrimonio mondiale Unesco. Sono ben 53 i beni dichiarati patrimonio materiale e 8 appartenenti al patrimonio immateriale.


Complessivamente sono 10 i siti Unesco in Campania. La lista include 6 luoghi e 4 beni immateriali. I luoghi si trovano in aree molto vaste della regione, comprendendo al loro interno diversi siti archeologici, ville, chiese, complessi monumentali.  Scopriamo insieme l’elenco completo dei siti riconosciuti patrimonio Unesco in Campania.

Il Centro storico di Napoli

Il Centro storico di Napoli ricopre un’area di ben 17 chilometri quadrati, quasi il 15% dell’intera superficie urbana. Tali dimensioni lo rendono il centro storico più grande d’Europa.

Diviso in due parti dalla strada detta Spaccanapoli, rappresenta il nucleo più antico della città. Numerosi sono i quartieri racchiusi nell’area: Avvocata, Montecalvario, San Giuseppe, Porto, Pendino, Mercato Stella, San Carlo all’Arena, Chiaia, San Ferdinando, San Lorenzo Vicaria e le zone collinari del Vomero e Posillipo. Il Centro Storico di Napoli è stato il primo sito in Campania ad essere inserito nell’elenco dei beni Unesco da tutelare (1995).

Tra le motivazioni si fa riferimento al

“grande valore del tessuto urbano, degli edifici e delle strade che testimoniano una storia millenaria ricca di eventi, rendendo la città crocevia di popoli e culture di tutta Europa.”

L’elenco dei luoghi da vedere è lunghissimo, solo nella zona dei Decumani sono presenti oltre 200 tra chiese, obelischi, musei, catacombe, percorsi sotterranei e castelli. 

Costiera Amalfitana

Il tratto di strada che costeggia il golfo di Salerno e che va da Vietri sul Mare a Positano è conosciuto come Costiera Amalfitana.  Deve il suo nome alla città di Amalfi, nucleo centrale della costiera dal punto di vista storico e geografico e comprende 13 comuni  della provincia di Salerno: oltre alla stessa Amalfi, Strani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare. 

La bellezza del suo paesaggio mediterraneo hanno reso la Costiera Amalfitana una delle mete preferite dalle celebrità di tutto il mondo: qui scoppiò la passione tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, il ballerino Rudolf Nurayev scelse l’isolotto di Li Galli come buen ritiro, Jacqueline Kennedy trascorse in Costiera una delle prime estati da first lady. 

Ogni comune si differenzia dall’altro ma vi è una caratteristica che li accomuna, ovvero la presenza di testimonianze storico-artistiche di notevole importanza: le ville romane di Minori e Positano, le torri costiere, le cattedrali romaniche, i manufatti dell’oreficeria.  A questo si aggiunge la grande varietà di prodotti tipici, su tutti il Limone Costa d’Amalfi conosciuto anche come Sfusato e le Alici di Cetara.

Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata

Luoghi unici che costituiscono una testimonianza completa della società e della vita quotidiana romana. Luoghi unici che non trovano equivalente in nessuna parte del mondo.

Con questa motivazione nel 1997 le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (l’antica Oplontis) entrano a far parte nei siti patrimonio mondiale dell’Unesco. Le 3 città rimasero sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. e successivamente divennero aree archeologiche a partire dalla seconda metà del XVIII secolo.

Nonostante il destino comune, le tre città presentavano caratteristiche diverse: Pompei era l’area commerciale, Torre Annunziata era residenza dei ceti più abbienti dell’impero romano, Ercolano era un antico luogo di villeggiatura con ville riccamente decorate.

Da non perdere: Villa dei Misteri, antica villa pompeiana dedicata al culto di Dioniso, la Casa dei Cervi, la Casa del Bicentenario e la Villa dei Papiri ad Ercolano, la Villa di Poppea a Torre Annunziata.

Il Palazzo Reale di Caserta, L’Acquedotto Vanvitelliano e il Complesso di San Leucio

Anche il Complesso Monumentale di Caserta è annoverato tra i siti Unesco in Campania per “il suo eccezionale valore universale”.

La maestosa reggia fu voluta da re Carlo di Borbone su progetto di Luigi Vanvitelli, affinché contrastasse in bellezza i palazzi reali di Madrid e Versailles. Il palazzo reale è circondato da uno splendido parco con vasche, fontane, cascate, giardini all’italiana e un pittoresco giardino inglese.

L’Acquedotto della Reggia è considerato un capolavoro per l’epoca, mentre il Complesso di San Leucio una delle seterie più apprezzate in Europa.

Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, Paestum, Velia e la Certosa di Padula

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni rientra nella lista dei siti Unesco in Campania per l’importanza culturale dell’area che una volta costituiva il confine tra le colonie della Magna Grecia e le popolazioni lucane ed etrusche.

L’area naturale si estende per oltre 180.000 ettari e 80 comuni. Primo Geoparco d’Italia, comprende i siti archeologici di Velia e Paestum, antiche città di epoca classica, oltre che la Certosa di Padula, complesso barocco composto da 3 chiostri, un giardino,  un cortile e la chiesa dedicata a San Lorenzo.

Chiesa di Santa Sofia, Benevento

Benevento ospita uno dei siti Unesco in Campania che rientra nella serie “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.c.)”, ovvero la Chiesa di Santa Sofia, testimonianza della presenza dei Longobardi in Campania.

Durante la dominazione longobarda Benevento era capitale della Longobardia minor, in grado di resistere perfino all’avanzata di Carlo Magno.  Con la sua particolare forma a stella, la Chiesa di Santa Sofia è una delle testimonianze meglio conservate dell’architettura longobarda in zona. All’interno del Chiostro si trova il Museo del Sannio, dove sono conservati reperti archeologici, stampe e dipinti.

Le macchine dei Santi: i gigli di Nola

La rete delle grandi macchine a spalla è un’associazione che include 4 feste religiose italiane: la Macchina di Santa Rosa (VT), la Festa dei Gigli di Nola (NA), la Varia di Palmi (RC) e la Faradda (SS). Nel 2013 la rete è diventata patrimonio  culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.

La festa dei Gigli di Nola si tiene ogni anno in occasione della festività patronale di San Paolino. L’evento celebra il ritorno in città di Ponzio Meropio Paolino, vescovo di Nola, a seguito della sua liberazione da parte dei barbari.
La leggenda narra che i cittadini accolsero festanti il vescovo con dei fiori, gigli per l’appunto, scortandolo fino alla sede vescovile. In memoria di questo evento, Nola celebra la sua devozione per San Paolino portando ceri addobbati su torri piramidali in legno.

Le torri, dette Gigli, sono alte 25 metri con un peso di oltre 25 quintali.

L’arte dei Pizzaioli Napoletani

A seguito di una raccolta firme aperta a tutti i cittadini del mondo, nel 2017 l’arte della pizza è diventata patrimonio immateriale in Campania.

Tra le motivazioni attribuite a questo importante riconoscimento

“la capacità della pizza di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di favorire il rispetto per le diversità culturali.”

Pertanto l’arte del pizzaiolo viene vista come mezzo di trasmissione del senso di italianità nel mondo.

La Dieta Mediterranea

Il regime alimentare ricco teorizzato dal fisiologo americano Ancel Keys osservando le abitudini alimentari degli abitanti del Cilento, è stato riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dall’Unesco nel 2010.
Un vero e proprio modello nutrizionale, “un’insieme di competenze, conoscenze e pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola”. 

La Transumanza

L’antica e tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame è l’ultimo riconoscimento, in ordine cronologico, che la Campania ha avuto dallUnesco.

Il riconoscimento riguarda l’Italia intera ma tra i luoghi simbolo canditati troviamo Zungoli e Lacedonia. La transumanza va tutela in quanto forte evento culturale in grado di rafforzare i legami tra chi l’ha praticata e i paesi attraversati.

Con l’iscrizione della transumanza la Campania è diventata la prima regione italiana per siti ed elementi iscritti nelle Liste dei Patrimoni culturali materiali ed immateriali.

Vico Giganti, tra storia e leggenda

La nostra casa Interno16HolidayHome si trova in Vico Giganti, una delle strade più antiche della città.

Stenopos della città greca di fine del VI secolo a.C. con orientamento nord-sud e su cui affacciavano diverse botteghe anche in epoca romana, alcune identificate con termopolia e caupone, per lo più caratterizzate da due ambienti comunicanti con ingresso e finestra a bocca di lupo per aria e luce con alcune che si possono ancora individuare passeggiando per il vicolo dopo 2000 anni. L’insula inclusa tra Vico Giganti e Vico Cinquesanti comprendeva anche l’aerarium, il luogo dove si amministravano i beni dello Stato e della città e si conservavano i soldi con cui i cittadini pagavano le tasse.

E’ noto agli storici per due ragioni. La prima, per aver dato alloggio dal 21 gennaio 1552 ai primi Gesuiti venuti a fondare a Napoli, ad appena 11 anni dalla nascita della loro Compagnia, un collegio. L’altra ragione è legata al filosofo Giambattista Vico che qui ha vissuto e studiato dal 1669.

Incerta invece è l’origine del nome Giganti che la strada conserva da più di 500 anni. Alcuni affermano che qui ci fossero delle statue di grosse proporzioni probabilmente vestigia dell’antico foro romano individuabile oggi nella vicinissima Piazza San Gaetano. Altri invece ritengono che il toponimo Giganti fosse in riferimento appunto ai Gesuiti.

Le migliori pizzerie del centro storico di Napoli

“Tutti pazzi per la pizza” questo potrebbe essere lo slogan internazionale per quello che probabilmente è il piatto italiano più conosciuto al mondo. In molti cercano di “copiare” il modello originale napoletano ma degustare una vera pizza qui dove tutto è iniziato, non ha prezzo.

Ecco per voi una selezione di quelle che per noi sono le migliori pizzerie del centro antico di Napoli.
Tutte a meno di 10 minuti a piedi dalla nostra casa vacanze!

Gino e Toto Sorbillo

Il successo internazionale e la notorietà mediatica non impediscono a Gino Sorbillo e a suo fratello Toto di mantenere il punto e di continuare a farsi portavoce della stessa eccellenza di sempre. La lunga attesa per sedersi a tavola è ripagata dalla cura del servizio e dell’offerta: pizze tonde d’autore, frutto di una meticolosa selezione degli ingredienti con predilezione per il biologico. Regina indiscussa resta la classica pizza Margherita a dimostrazione di quanto la più semplice delle ricette, se eseguita con tecnica e maestria, possa diventare e restare la numero uno.

Dove: Via dei Tribunali, 324 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.sorbillo.it

Antica Pizzeria e Friggitoria Di Matteo

Perfino l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton, non ha saputo resistere alla tentazione degli squisiti sapori della pizzeria Di Matteo. Una pizzeria che nasce nel lontano 1932 e che a poco a poco guadagna popolarità in tutta Napoli prima e in tutto il mondo poi. Un ristorante che oltre a preparare la vera pizza napoletana, ti regalerà l’occasione di assaggiare il miglior street-food partenopeo. Da non perdere la Margherita Faccia Gialla con mozzarella di bufala e pomodorini gialli e naturalmente sua maestà la frittatina.

Dove: Via dei Tribunali, 941 minuto a piedi.
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena.
www.pizzeriadimatteo.com

La Figlia del Presidente

Fra i nomi che hanno fatto la storia della pizza napoletana, La Figlia del Presidente sfodera il fascino del folclore partenopeo grazie a una pizza impeccabile, un impasto alveolato e soffice, scioglievole, impreziosito con i sapori locali. Da provare anche il ripieno al forno.

Dove: Via del Grande Archivio, 245 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.lafigliadelpresidente.com

L’Antica Pizzeria Da Michele

Conosciuta anche come “Tempio Sacro della Pizza”, la pizzeria Da Michele è un altro dei simboli napoletani, che hanno fatto la storia fin dalla seconda metà del XIX secolo. Il segreto di questa pizzeria si cela dietro un uso esclusivo di prodotti freschi e nella più tradizionale fase di lievitazione della pasta. Non avrai nemmeno l’imbarazzo della scelta avendo a disposizione solo due semplici tipi di pizza: Marinara o Margherita.

Dove: Via Cesare Sersale, 18 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.
www.damichele.net

Pizzeria De’ Figliole

Qui si respira l’aria della friggitoria popolare, avventura iniziata nel lontano 1860. Il mood cita il neorealismo, con le donne di casa in grembiule a quadretti, a lavoro tra banco e friggitrici e gli uomini che servono ai tavoli con la camicia e la cordialità del padrone di casa che ha ospiti a cena. L’autenticità della Napoli contemporanea di fronte al vecchio tribunale e all’angolo di Forcella. Protagonista una pizza fritta che è una nuvola generosamente ripiena di ingredienti freschi bilanciati con la sapienza dell’esperienza. Pochi tavoli, ma la pizza fritta è un vero street food, da gustare in piedi o camminando.

Dove: Via Giudecca Vecchia, 397 minuti a piedi.
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica e il lunedì.
www.facebook.com/Pizzeria-de-figliole

E se siete stanchi di mangiare pizza, qui trovate le migliori trattorie del centro antico!

Le migliori trattorie tradizionali di Napoli da non perdere

Una delle domande che ci rivolgono spesso i nostri ospiti è “Ma se siamo stanchi di mangiare pizza…dove possiamo mangiare bene al centro storico?”.
Sono tante le trattorie che offrono ragù, spaghetti ai frutti di mare, genovese e tante altre bontà della tradizione culinaria partenopea a pochi passi dalla nostra casa vacanze. Si tratta di piatti della tradizione a prezzi sempre molto contenuti: difficilmente si superano i 20 euro. Queste sono le nostre preferite.
Unica regola: sono tutte a meno di 10 minuti a piedi dalla nostra casa vacanze!

ANTICA OSTERIA PISANO
Dal 1947 una piccola leggenda gastronomica napoletana. L’antica osteria Pisano propone non solo i tradizionali e deliziosi sapori della cucina classica partenopea ma anche piatti innovativi proposti dallo chef.
Dove: Piazzetta Crocelle ai Mannesi 1 (angolo via Duomo).
Tel.: +39 081 554 83 25
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica.

ANTICA TRATTORIA DA CARMINE
Il locale si trova proprio su Via dei Tribunali che possiamo definire la strada “più buona” di Napoli. Al contrario della maggior parte dei locali del centro storico, questo è un locale di media grandezza. Rispetto ad una classica trattoria, “Da Carmine” presenta una scelta decisamente maggiore. È interessante notare come si passi dall’umile, seppur deliziosa, pasta e patate con la provola a piatti più elaborati e costosi di pesce.
Dove: Via dei Tribunali 330
Tel.: +39 081 29 43 83
Aperto solo a pranzo martedì e domenica, sempre negli altri giorni. Chiuso il lunedì.

LA CANTINA DI VIA SAPIENZA
Dal 1900 cucina tipica partenopea dove puoi gustare le migliori specialità locali. Basta citare la sua famosa parmigiana di melanzane ma senza dimenticare gli gnocchi alla sorrentina, i mezzani alla genovese, la pasta patate e provola che si alternano di giorno in giorno in un menù mai uguale, che propone varianti di primi a seconda del giorno della settimana. Tra i secondi da annoverare il baccalà e le alici fritte per intenditori!
Dove: Via della Sapienza 40
Tel.: +39 081 45 90 78
Aperto solo a pranzo. Chiuso la domenica.

LA TAVERNA A SANTA CHIARA
Ristorante tipico che affaccia sul chiostro dell’omonimo monastero nel centro storico di Napoli, che ha fatto della sapiente combinazione tra cucina tradizionale e incursioni nella modernità un vero e proprio marchio di fabbrica. La gestione, familiare e amichevole ma allo stesso tempo attenta alle innovazioni del settore, permette a chi sceglie di sostare nel locale di scoprire la vera anima enogastronomica della città. Da non perdere la pasta e piselli.
Dove: Via Santa Chiara 6
Tel.: +39 081 048 49 08
Aperto a pranzo e a cena. Chiuso il lunedì.

OSTERIA DA CARMELA
L’Osteria nasce nel 1967 sotto il teatro Bellini, uno dei più famosi della città. I primi sono quelli canonici: magnifica pasta e ceci e linguine con il soffritto. Tra i secondi , la carne alla genovese, i crocchè di spinaci e ricotta, le polpette di pesce, i polipetti alla “luciana”. Da fare al momento carne alla brace, o spigola all’acqua pazza con patate.
Dove: Via Conte di Ruvo, 12
Tel.: +39 081 549 97 38
Aperto a pranzo e a cena tutti i giorni.

OSTERIA LA CHITARRA
Questo luogo è davvero uno scrigno della memoria, un posto del cuore. Qui ci sono segni della storia di Napoli rari e introvabili. Una dozzina di tavoli sistemati per ottimizzare il numero delle sedute, pavimento in cotto, le pareti calde, foto, cartoline e soprattutto una chitarra al muro. Dalla cotica alla pasta e fagioli, il coroniello, la selezione di salumi e formaggi, i vini esprimo la passione dei gestori da quasi 25 anni.
Dove: Rampe San Giovanni Maggiore 1/bis
Tel.: +39 081 552 91 03
Aperto a cena. Chiuso la domenica.

‘A LUCIANELLA
Ristorante tipico di cucina napoletana e specialità marinare, dove poter gustare pietanze classiche interpretate ad arte da chef di talento che compongono piatti come la “pasta e fagioli a mare”.
Dove: Vico Cinquesanti 29
Tel.: +39 081 29 50 68
Aperto a pranzo e a cena tutti i giorni.